Panorami mozzafiato, spiagge dai fondali profondi e baie rocciose. Sentieri, mulattiere e muretti a secco. Cinque borghi sinonimo di incantevole cordialità, di fascino naturale e di un’arte culinaria legata alla tradizione. Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: sono queste le Cinque Terre, dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, situate tutte nell’area naturale protetta del Parco nazionale che porta il loro nome.
La letteratura ci ricorda che molti sono stati i poeti e gli scrittori che le hanno decantate: da Dante e Boccaccio a Lord Byron, da Percy B. Shelley a Eugenio Montale, a cui è dedicato un omonimo Parco Letterario.
Nell’Ottocento furono uno dei paesaggi più ricorrenti nella pittura dei Macchiaioli, tra cui Telemaco Signorini che qui è nato e vissuto, e una delle tappe obbligatorie del Grand Tour. Ancora oggi non è difficile incontrare artisti naturalisti di tutte le nazionalità che, con taccuini in mano o seduti con un cavalletto davanti, riproducono le meraviglie di questo scenario.
Le stradine scoscese ma suggestive di Riomaggiore, la meravigliosa Via dell’Amore, il mulino ad acqua di Manarola, la settecentesca piazza di Largo Taragio a Corniglia, il Santuario di Nostra Signora di Reggio con il suo piazzale alberato a Vernazza, la spiaggia della Fegina a Monterosso: sono soltanto alcuni dei luoghi che impreziosiscono questi paesi.
L’olio e il vino, come il famosissimo Sciacchetrà, che vengono coltivati nei terrazzamenti tipici della zona, sono tra i più pregiati del Bel Paese, così come i limoni di Monterosso e le essenze aromatiche che si trovano spesso in abbondanza in orti e giardini.
Alle Cinque Terre non può ovviamente mancare il pesce in cucina: acciughe, branzini, orate, seppie, calamari e totani sono i protagonisti indiscussi su queste tavole.
Per sapere di più, clicca qui